Premio letterario “Lo Scrittoio”- Finalista per la sezione “Caro figlio ti racconto una storia”

Tornando dalla premiazione del Concorso letterario “Lo Scrittoio”, pensavo che di iniziative come questa l’Italia dovrebbe essere piena.
Vi spiego.
Le maestre illuminate delle classi IV e V di alcune scuole del Mugello hanno lavorato sulle cinque opere selezionate dalla giuria (con tanto di analisi grammaticale), mettendo per una volta da parte i più classici Rodari e Pinin Carpi. I ragazzi sono diventati a loro volta protagonisti e hanno sviluppato un dibattito critico sulle opere producendo dei bellissimi elaborati. Alla fine è arrivato il momento del giudizio e ognuno ha votato la sua opera preferita.
Si tratta di una piccola manifestazione, certo, ma…avete presente le valanghe?
L’iniziativa cresce nel suo divenire, perché:
· partendo dal lavoro silenzioso ma indefesso dei volontari dell’associazione “Lo scrittoio”;
· passando attraverso la dedizione di insegnanti in gamba;
· nutrendosi dell’entusiasmo dei bambini;
finisce per diventare una grande occasione di incontro e di arricchimento collettivo, celebrando l’amore per l’arte, creando aggregazione e valorizzando il territorio.
Non c’è ritorno economico per alcuno, e addirittura le piccole imprese della zona si sono messe a disposizione per offrire merenda e ospitalità.
Scusate se è poco.
Ci sono i grandi festival, le grandi rassegne, i concorsi famosi. E poi ci si sono le piccole realtà locali che davvero vale la pena conoscere.
Sono convinta, una volta di più, che creare cultura in questo modo sia fare politica nell’accezione più nobile di “bene comune”.

Grazie di cuore a tutto lo staff dell’Associazione e a Loretta Ciani, assessore alla pubblica istruzione, pari opportunità e rapporti con l’associazionismo del Comune di Scarperia e San Piero.

Di seguito, l’intervista rilasciata a “Lo Scrittoio”

Nome: Laura Muscarà
Sezione: Caro figlio, ti regalo una storia
Titolo dell’opera finalista: Il fiume che non voleva dormire
1-Chi sei? Dacci tre aggettivi o 3 immagini per descriverti
Sono curiosa, determinata e, nonostante tutto, fiduciosa. Non ci penserei due volte a lanciarmi all’inseguimento di un coniglio bianco.
2-In poche parole, cosa significa la scrittura per te?
La scrittura è il mezzo che mi consente di dare dimensione universale a emozioni, bisogni, paure. Vivere attraverso i personaggi delle mie storie e condividere con loro l’essenza fragile della condizione umana è consolatorio. Da sempre prediligo la narrazione fiabesca, perché tra le mie istanze creative e il mondo del fantastico c’è una perfetta rispondenza: scrivere una storia è imbarcarsi ogni volta in un’avventura meravigliosa dove tutto è possibile.
3-Questa tua opera è legata ad un episodio o un’emozione in particolare?
Più che altro, direi che si colloca nel periodo in cui i miei figli erano molto piccoli e a me veniva naturale inventare per loro storielle brevi e ritmate con l’aiuto delle rime. Le filastrocche, unendo gioco ed apprendimento, sono uno strumento formidabile per avvicinare i bambini al linguaggio in modo semplice e divertente.